Ha 92 anni e l’energia di un 19enne; è un osservatore attento con intuizioni brillanti. È affascinante, spiritoso ed un grande conversatore, e anche se ha già ottenuto così tanto, c’è ancora spazio per altro e non ha intenzione di fermarsi. Lo spirito di un imprenditore non può mai essere offuscato. Il caporedattore della rivista VIA ha incontrato Carlo a pranzo per parlare della vita, dell’amore e di ciò che serve per costruire un’impresa, il tutto controcorrente.
Quando incontri Carlo per la prima volta, si nota subito che è un uomo che ha visto e fatto molto. Nella sua vita ha costruito più di 500.000 metri quadrati di superficie abitabile per la sua famiglia, esclusi gli spazi commerciali costruiti durante la sua carriera.
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All’ombra di un gazebo scoperto, avvolti in uno scialle di viti (gli ultimi grappoli d’uva sono visibilmente appesi con ammirevole tenacia) Carlo e sua moglie Grazia raccontano le gioie del vivere vicino al mare, i loro ristoranti preferiti, i bambini e gli amici che sono venuti a trovarli durante l’estate ed i progetti a cui stanno lavorando. Ancora.
Uno di questi progetti affronta un tema particolarmente delicato; chiunque abbia guidato e passeggiato a piedi o in bicicletta nella regione, non avrà potuto fare a meno di notare la spazzatura e l’incuria che punteggiano i sentieri di campagna, talvolta formando cumuli inquietanti.
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La sua missione per salvare la Puglia in realtà non è iniziata in Puglia. Diversi anni fa, passeggiando per le campagne veronesi, Carlo ed i suoi nipoti trovarono un bellissimo ciliegio e raccolsero un paio di frutti maturi. I bambini hanno mangiato le ciliegie con gusto ed innocentemente hanno guardato il nonno chiedendo: “Dove dovremmo buttare i semi?” A parte il fatto che i semi sono biologici, non c’era nessun bidone in vista. Carlo rimase senza parole.
Mi guarda lanciandomi uno sguardo che chiede: Riesci a crederci? Io si. Il suo obiettivo ora è lanciare Piulita, un’associazione no profit che si propone di educare gli studenti e le generazioni future sull’importanza del riciclaggio, sulla differenziazione dei rifiuti e sull’impatto ambientale dei rifiuti abbandonati. Sembra elementare, ma in alcuni punti della Puglia l’ovvio è ignaro, tanto che alcuni lo hanno definito un “paradiso sporco”. Se solo la popolazione locale sapesse come agire con tenacia nella direzione giusta! Tuttavia, per una regione che è celebrata per la sua filosofia del buon vivere e fa così forte affidamento sul turismo internazionale, qualsiasi danno alla immagine della “dolce vita” potrebbe avere effetti negativi a lungo termine.
“Ci sono cose che non dovremmo dare per scontate”, avverte Bonazzi. “Per lanciare questo progetto ed ottenere dei risultati a lungo termine, dobbiamo configurarlo come contenitore pubblico. Piulita ha avviato le sue attività a Fasano: 4.500 alunni delle scuole medie in 190 classi che percorrono 386 chilometri in 3 ore con sacchi differenziati della spazzatura, andando porta a porta e percorrendo le strade di campagna ”. È convinto che il progetto debba partire a livello istituzionale.
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Forse l’unico anello debole del suo piano è la sua genuinità; la pura prospettiva di business, ovvero “cosa ne ricaverei?”, che fortunatamente o no, guida la maggior parte delle decisioni di investimento. Eppure è ancora più difficile immaginare quali altri motivi sarebbe necessario per essere convinti di questa iniziativa se non quello di ottenere paesaggi di campagna e strade pulite. Carlo Bonazzi è instancabile nella sua ricerca degli stakeholder ideali – un’azienda, un’associazione, investitori privati, il sindaco di una città – qualsiasi ente che sia disposto a vedere che la sua visione futuristica non è affatto futuristica; semmai è in ritardo da tempo.
Gli imprenditori interessati a investire o donare e potenziali partner che sono curiosi di aderire possono contattare il Sig. Bonazzi tramite e-mail.
Scopri di più sulla vita di Carlo Bonazzi in questa intervista